venerdì 19 dicembre 2008


Aggressivo???? Bello!!!
A berlino, il 17 luglio scorso la linea metropolitana U5 si è convertita in passerella per celebrare lo stile provocatorio di 12 designers locali del segmento moda alternativa (rockabilly, punk, gothic), tra cui Joker, Damned clothing, Tollkirsche e Brokenheart. Un happening metropolitano che ha saputo miscelare stile dark, acconciature vittoriane, tattoo, teschi e abbigliamento da strada.
Per visitare il sito dell'iniziativa:

http://underground-catwalk.com/index.html

Il prossimo anno ci vado anch'io!!!!!




venerdì 12 dicembre 2008

GIOVANI TALENTI


Oggi vorrei pubblicare le immagini di una delle creazioni più carine che mi sia capitato di vedere ultimamente.
Questa bellissima felpa è stata disegnata e realizzata da una giovanissima studentessa israeliana che qualche giorno fa ho avuto l'onore di conoscere.
Si chiama Daffy, ha solo 21 anni ed è veramente brava..
Una proposta di abbinamento: gonna bianca o bianca e nera (in foto un modello Labo Art e uno Gai Mattiolo - disponibili su yoox.com) e ai piedi delle bizzarre scarpette Melissa Shoes disegnate da Vivienne Westwood.
Io le ho comprate qualche giorno fa e garantisco che oltre a costare poco sono anche comodissime...

venerdì 5 dicembre 2008

« As the flowers are all made sweeter / by the sunshine and the dew / so this old world is made brighter / by the lives of folks like you. » Bonnie Parker


Cosa sarebbe stata Bonnie Parker se non avesse mai incontrato Clyde Barrow?
Una donne forte, volitiva e anche molto femminile.
Questo il pensiero di due giovani e bizzarri stilisti francesi Matthieu and Marion che hanno da pochissimo presentato la loro stupenda collezione a Parigi.
Di seguito qualche immagine tratta dal cortometraggio di presentazione di alcuni dei modelli.
Secondo me questo post andrebbe letto ascoltando la ballata di Bonnie e Clyde di Georgie Fame..



martedì 2 dicembre 2008

COSE BELLE DAL WEB

Gli animali, costruiti a partire dalle linee, dalle stazioni e dalle intersezioni della metropolitana londinese, sono stati “scoperti” da Paul Middlewick a partire da 17 anni fa.
Il primo animale, l’elefante, è “nato” mentre Paul fissava la mappa della metropolitana durante il suo percorso quotidiano per raggiungere il posto di lavoro.
Da allora l’elefante è stato raggiunto da molti altri compagni


Dopo gli animali disegnati sulla piantina della metropolitana di Londra anche Parigi non vuole essere da meno. In questa mappa della metropolitana le linee sono decorate con le attrazioni ed i punti di interesse presenti nelle vicinanze delle relative stazioni. Secondo me è stupenda!!!

domenica 30 novembre 2008

Qualcuno ha detto: "Non esiste cattivo tempo, esiste solo una cattiva attrezzatura". Ora anche gli stivali di gomma, usati da sempre dai cacciatori, diventano un accessorio trendy. Inoltre, per la loro calzata comoda, le calosce smentiscono la regola per cui ciò che è di moda è abitualmente importabile e insalubre: vedi tacchi 12, sottovesti da indossare a dicembre, maxi borse che massacrano le spalle, bustini rigidi mozzafiato.
Dopo anni di oblio, gli stivali di gomma sono molto apprezzati dalle donne che li portano volentieri con i jeans a sigaretta infilati dentro, o con la minigonna.
Sembrerebbe una follia, ma le calosce vengono consigliate anche in versione glamour per le spose d'autunno: bianche, ovviamente, in tinta con l'abito, come quelle proposte da Funky Wellington Boots, marchio inglese specializzato in stivali di gomma in versione chic.
Come si portano? Con disinvoltura sotto un mini dress come Kate Moss oppure con dei leggins e un miniabito come la stilosissima Mari (prima foto) che ho conosciuto sabato da Oreà Malià, uno dei migliori saloni di hair designer di Milano.
Se poi volessimo definitivamente sconfiggere la pioggia con stile, potremmo sempre abbinare alle nostre caloche anche un bel trench ( in foto un modello Hunter).
Ovviamente io amo il rosso e il viola...


giovedì 27 novembre 2008

Lo so che sto trascurando la parte moda, ma il motivo è che mi piacerebbe non essere banale e trovare degli argomenti REALMENTE interessanti o utili.
Quest'oggi, seguirò il consiglio di una mia cara amica e parlerò di CALZE, il nuovo must (ho sempre voluto usare questa parola) di stagione.
Collant, autoreggenti o semplici calzini.. L'importante è uscire fuori dallo standard del nero o comunque dei colori tradizionali e... stupire, forse prima di tutto se stesse :-)
Effettivamente sono una trovata veramente low buùdget in grado di trasformare una mise conferendole un tocco di originalità.

Personalmente preferisco quelle di Philippe Matignon, perchè ha una collezione pazzesca quest'anno e, soprattutto, per tutti i gusti.
Tra gli abbinamenti, suggerirei di provare il viola e il rosso. Si sposano benissimo e l'accostamento cromatico dà un effetto veramente paricolare.. Specie se il rosso è quello delle scarpe :-)





mercoledì 26 novembre 2008

Buongiorno buongiorno,
quest'oggi riprenderei il tema del viaggio, prlando di un artista, per cui, mi viene la pelle d'oca anche solo a scrivere il nome: PAOLO CONTE.
Anche nelle sue canzoni, infatti è presente il tema del viaggio.
Ma...cos’è il viaggio per Paolo Conte?
Evasione.

Scoperta.

Sogno ad occhi aperti.

Agitazione motoria.

Ogni mezzo è buono.

Dai sandali del tifoso di Bartali che hanno fatto tanta strada, alla Topolino color amaranto, che, solo a lasciarle sciolta la briglia, “sembra un’Aprilia”.
Dai mocassini di Novecento ( dove eravamo noi quel mattino/ quando correva il Novecento/ le grandi gare di mocassino) al camion di Uomo-camion ( ma un uomo camion vive ancora in me/ e ancora mille strade ti aprirà/ in questo oceano di attimi sarà/ qui per te, qui per te[..] E da quei viaggi avrai/ una ruga in più , ma anche un po’ di sole).
Ma c’è anche il treno di Azzurro ( io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te) o la nave di Onda su Onda
Fuggire, con qualsiasi mezzo, sembra l’impulso principale del protagonista di quasi tutte le canzoni di Paolo Conte.

Il viaggio è l’unica modo per mettersi alle spalle le delusioni, per estraniarsi e in qualche modo ritrovarsi.


E qualche volta si fugge con l'amata e qualche volte si fugge VERSO l'amata....
Certo che anche il MIO treno dei desideri a volte va all'incontrario... E' più facile!!!!

martedì 25 novembre 2008

Oggi, per la sezione moda, parliamo di comodità.
Fortunatamente dopo tanto tanto (troppo!!!) stretch, torniamo un po' non solo alle comuni misure ma addirittura all'over size ( che personalmente adoro!!!)
Facile da realizzare, (un maglione o una giacca di papà o del fratellino) e soprattutto adatto a tutti. Basta solo scegliere cosa...
Nel senso: non dobbiamo andare in giro stile sacco di patate, ma capire quotidianamente quale parte di noi vogliamo si senta COMODA e comportarci di conseguenza..
Di seguito un po' di ispirazioni...


E per chi non volesse rinunciare all'eleganza...

lunedì 24 novembre 2008

Andiamo. Sì, ma dove? Non lo so, ma dobbiamo andare.
Jack Kerouac

sabato 22 novembre 2008

Direi che non posso sottrarmi all'invito di affrontare un tema richiesto, quindi parliamo del VIAGGIO.
Solo per amor di cultura e non per un inutile sfoggio di erudizione, ripercorrimo brevemente il significato che ha assunto il viaggio nella storia della letteratura
Esiste un'opera nella letteratura di tutti tempi che riassume i significati concreti e simbolici legati al tema del viaggio: l'Odissea di Omero. Il viaggio di Ulisse è un viaggio di ritorno alla sua nativa Itaca, la patria abbandonata.
Nell'elaborazione del mito di Ulisse che Dante propone nel canto XXVI dell'Inferno, di Ulisse invece emerge una nuova interpretazione dell'uomo contrassegnato da una sete conoscitiva sfrenata.

Il Settecento illuminista inaugura anche un altro tipo di viaggio: il Gran tour. Con l'espressione si é soliti definire il viaggio di istruzione e di formazione, ma anche di divertimento e di svago, e perché no di avventura, che le élites europee, e americane intraprendono attraverso l'Europa. Protagonisti indiscussi del Grand Tour sono i giovani che hanno appena concluso gli studi. Con il viaggio, la loro educazione si completa e si perfeziona: le conoscenze apprese nelle università si fanno più duttili, si arricchiscono, si aprono alla moda, al gusto e alla competenza estetica, si completano con la conoscenza degli uomini e delle nazioni.
A viaggiare sono anche diplomatici, filosofi, collezionisti, amatori d'arte, romanzieri, poeti, artisti. Meta privilegiata é l'Italia, culla della civiltà e dell'arte.

Il mito di Ulisse, reinterpretato da un po' tutte le età, viene ripreso nel Novecento, proprio per gli elementi di apertura ed ambiguità che racchiude. Sono le motivazioni al viaggio di ricerca esistenziale che rendono vitale questo mito. La ricerca avviene essenzialmente nella dimensione interiore ed inconscia .
Rimbaud nel suo Battello ebbro ripropone una metafora del viaggio come frattura, totale allontanamento da ciò che è noto...

Infine l'Ulisse di Joyce ripropone ancora il topos dell'eroe viaggiatore, ambientando questa volta la vicenda nella moderna città di Dublino, sede della vana ricerca di senso della vita da parte dell'uomo moderno, proteso a dare significato alla banalità del quotidiano, in un flusso inesausto di pensieri.

Il viaggio dunque racchiude una sostanziale polarità tra la fedeltà alle radici della terra natale e la scommessa della ricerca.
E' rischio di perdita ma anche promessa di conquista, è speranza di ritorno ma anche abbandono angoscioso all'ignoto.

Facendo, a questo punto, un profano riferimento non ad un animo nobile o ad uno spirito letterario del passato, ma ad una comunissima mortale (me medesima), posso con certezza affermare che il viaggio sia stato e continui ad essere una costante della mia esistenza.
Inizialmente, per me ha rappresentato un esilio, l'abbandono della mia cultura di origine, dei valori della società nella quale ero cresciuta.
Inizialmente la percezione del mio viaggio era, quindi, come di un fenomeno transitorio e intriso di speranza di ritorno.

Poi, in un secondo momento è subentrata una necessità inconscia, quella della scoperta.. Avevo bisogno di viaggiare per conoscere, per entrare a contatto con altre culture, per fare dei confronti. Essendo ormai una sdradicata (nel senso letterale del termine), avevo bisogno di termini di paragone prima di effettuare una qualunque scelta
E, non avendo soldi a sufficienza per poter andare in lungo e largo come sarebbe piaciuto a me, ho fatto sì che il viaggio diventasse una necessità, scegliendo un lavoro che mi portasse in giro per diverso tempo.
Si può dire che non sono ancora alla fase del VIAGGIO VERTICALE, ossia il viaggio alla scoperta di sé, al viaggio introspettivo, quello più accessibile ma anche il più difficile da intraprendere, ma sono sicura che sto per arrivarci.

Volendomi paragonare ad un genere musicale secondo me sarei REGGAE
Il reggae, nasce come musica di denuncia e, come ogni musica nata in strada, è rimasta ancorata ai propri codici fino a quando dalla strada non siè tolta per visitare altri luoghi, da cui si è lasciata contaminare.

Open your eyes and look within:
Are you satisfied (with the life you're living)? Uh!
We know where we're going, uh!
We know where we're from.
We're leaving Babylon,
We're going to our Father land.



A questo punto mi piacerebbe leggere di altre esperienze... capire se, come, in che misura e soprattutto sotto quale forma il viaggio sia entrato a far parte della vita di altra gente...
Buongiorno,
oggi mi sono svegliata con la voglia di parlare di VINTAGE.
Per chi non lo sapesse Vintage deriva da Age du Vin ed era un termine utilizzato per indicare vini d'annata difficilmente reperibili.
Col tempo, la parola è entrata a far parte del linguaggio comune per indicare oggetti o abiti d'epoca la cui manifattura speciale e di qualità li ha resi pezzi unici e difficilmente riproducibili.
>Ripropongo una serie di modelli tratti dalla vita di tutti i giorni
L'originalità e l'unicità del VINTAGE lo richiedono....


A questo punto, è doveroso aprire una parentesi accessori ed in particolar modo parlare di borse. I modelli che seguono, però, li ho recuperate dall'alta moda.
So che di vintage hanno solo l'ispirazione,ma erano troppo belle e non potevo rinunciare al piacere estetico di averle sul mio blog ;-)

venerdì 21 novembre 2008


Da bambina sognavo di fare la stilista...di tanto in tanto ritrovo degli schizzi, e mi soprende piacevolmente costatare che avevo un grande talento, nel disegno ma soprattutto nella creatività. Nei bozzetti di una ragazzina poco più che dodicenne...andiamo più o meno a quindici anni fa... ho ritrovato dei modelli avveneristici per l'epoca, che di molto si avvicinano a quello che si vede oggi sulle passerelle...

Poi l'impossibilità di far si che la mia passione per il disegno e la moda divenisse qualcosa di più, ha portato a due conseguenze. Continuo a disegnare, ma unicamente donne nude....e la moda non è tra i miei argomenti preferiti.

L'autrice del blog ha però insistito affinchè diventassi coautrice ed eccomi a dare il mio contributo. Mi è stato chiesto di affrontare degli argomenti interessanti. Lo farò, promesso, non ora non qui ( per citare un bel libro di Erri De Luca) .

Oggi, l'indumento di cui mi va di parlare è: la camicia.
Tantissime volte, siamo lavorativamente costrette ad un look formal.
Ma come sdrammatizzare la banalissima camicia e variare quei tanto noiosi accostamenti?
Secondo me ci sono innumerevoli modi per abbinare una camicia e creare delle mise divertenti. Basta osare un po'
Sicuramente uno dei modi potrebbe essere quello di sostituire alla giacca il gilet (a me piacciono da morire quelli imbottiti e un po' pelosi anni '70). In alternativa si potrebbe sempre pensare di variare un po' con gli abbinamenti: un pantalone a vita alta, uno a sigaretta ma corto alla caviglia da abbinare ad un paio di décolleté eccentrici, infine perché non indossarla sulla gonna con una cravatta ed un giacchino in lana magari con manica tre quarti? Oppure perchè non renderla mascolina con un paio di bretelle?
Di seguito una serie di modelli che mi piacciono molto. Propongo anche un bel taglio di capelli.. perfetto per un look un po' dandy.