venerdì 21 novembre 2008

Quest'oggi,
comincio col fare un passo indietro e col concludere l'argomento di cui mi è tanto piaciuto parlare nei primi tre giorni di vita del mio blog.
Innanzitutto, grazie a Ninì per avermi riportato un esempio tratto dalla contemporaneità.
L'argomento per me era la MUSICA. Davo per assodato che negli anni non fossero cambiate né le sensazioni né le intensità delle emozioni
Davo altrettanto per scontato che non ci fosse una differenza di tipo sessuale nell'approccio, sia perchè ritengo che quando si parla di sofferenza le differenze si annullino e sia perchè il mio era un esperimento volto proprio a dimostrare la trasversalità del fenomeno (anzi se vogliamo proprio essere pignoli paradossalmente c'erano più video di uomini che parlavano di mal d'amore. Uno per tutti, l'ultimo, quello di Joe Cocker che parla di una donna da cui è stato ssedotto e abbanonato)

La tesi di partenza: Negli anni '70-'80 anche le canzoni il cui contenuto era l'amore ed in particolar modo la passione che generava sofferenza (era lì il paradosso) avevano un sound vivace e colorito. E l'evoluzione della tesi è stata l'attribuzione della causa al fatto che la MUSICA fosse, a differenza di oggi, un Divertissment nel senso letterale del termine, senza nessun giudizio di valore al riguardo.
Credo che la tesi a questo punto possa diventare un assioma, così come secondo me, è altrettanto vero che ai nostri tempi si tende ad essere più malinconici perchè la musica oggi (e parliamo di musica leggera non di generi "colti" e/o di nicchia) la usiamo per accarezzare il nostro stato d'animo. Ci piace la musica che parla di noi, nella quale ci rispecchiamo. E gli ultimi due commenti del blog ne sono la testimonianza.
A proposito della musica popolare, è vero che è impossibile confrontarla con qualunque altro genere musicale, ma fondamentalmente anche questo genere ha avuto come funzione quello di DIVERTIMENTO, tant'è che la gente cantava e ballava per allontanare il pensiero della guerra (come testimonia questo stralcio tratto da PIZZICATA di Winspear)


Per concludere "cazzutissime" (:-)) donne è indubbio che i tempi siano cambiati e che fortunatamente TUTTI siamo sempre più alla ricerca della felicità tanto da mettere sempre in discussione quanto raggiunto.

E visto che anche a me piace tantissimo Vinicio:

1 commento:

Anonimo ha detto...

....siamo orfani ora,io te e la strada...sono giorni che cammino senza meta portandoti per mano....

Sono alcuni versi della canzone di vinicio. A me sembra che in tutta la canzone ci sia piuttosto evidente il richiamo al tema del viaggio....lo prenderei come spunto per suggerire alla meravigliosa autrice di questo blog uno dei prossimi argomenti.
Il VIAGGIO,appunto, in tutte le sue accezioni.....
nel frattempo buon week end a tutti....